giovedì 10 marzo 2016

Tag: Primavera tra le pagine



Buongiorno!
Manca poco all'inizio ufficiale della primavera e nonostante l'inverno quest'anno non sia stato affatto gelido e cupo come di consueto, non vedo l'ora di fiori, sole, caldo e uccellini! :)

Quindi, ecco un tag che esprime tutta la mia voglia di primavera e fiori petalosi:

1. Il generale Inverno sta per andarsene: quale libro di quest'inverno ti è rimasto impresso?

Ho iniziato il 2016 rileggendo Wuthering Heights (Cime tempestose) di Emily Brontë, che in seconda lettura, e a distanza di alcuni anni, ho apprezzato molto di più! Il freddo e l'umidità di Treshold Grange valicavano le porte del libro e io mi sono protetta  con coperta, termosifone e litri di tisane calde! Ora sono molto curiosa di leggere Nelly Dean - A return to Wuthering Heights di Alison Case, incentrato sull'unico personaggio del romanzo con il quale mi sono sentita davvero in sintonia.



















2. Inizia la stagione dei vestiti a cipolla e del foulardino in borsetta: quale libro ti sei portato/a dietro per praticità?


Tendo sempre ad avere un libro in borsa, per le tratte di autobus, di treno, le attese e code. Non si sa mai! Faccio in modo che si tratti di un libro piccolino e leggero, ma ho portato anche dei tomi più pesanti... Ultimamente avevo in borsa Le notti bianche di Fyodor Dostoyevsky, interessante storia di passioni giovanili e promesse sussurrate in piena notte...



3. Rose, viole e lillà: un libro dalla copertina fiorita



Non leggo quasi mai libri con copertine a tema fiori, ma qualche eccezione si trova sempre: Glitches di Marissa Meyer. Una delle novelle del ciclo delle Cronache lunari, che sono uscite in ebook ed ora in'un unica edizione cartacea. La saga è una simpatica riscrittura in chiave fantascientifica di alcune fiabe classiche e questa novella è incentrata su Cinder, la cyborg-Cenerentola di questa storia. 
La città dei fiori di Mary Hoffman è il secondo volume della saga Stravaganza, fantasy per ragazzi ambientato in un'Italia rinascimentale parallela (e diversa) dal nostro mondo e di alcuni ragazzi del nostro mondo che la raggiungono con l'ausilio di un'oggetto magico. 
E infine Cronaca di una morte annunciata di Gabriel Garcìa Marquez, novella che segue la triste vicenda di un delitto al quale nessuno si oppone, dal forte respiro cristiano.

4. La rinascita della natura: Un libro che parla di natura e piante



L'anno scorso ho letto il bizzarro ma interessante romando di Alessandro Fullin (geniale maestra di 'tuscolano' in TV) dal titolo Panico botanico. Ambientato in una villa vittoriana con un'enorme giardino botanico,il romanzo segue le assurde vicende di due amiche con una comune passione per il verde e un rampicante fuori controllo. 


5. Etciù: A quale tema, tropo o espediente letterario sei allergico/a?

Non sopporto assolutamente i rapporti di coppia impari (anche nella vita vera), soprattutto quando vengono presentati come positivi o addirittura come modelli di riferimento. Uno dei motivi per cui non mi sono ancora avvicinata a Nabokov...
E mi annoiano abbastanza i romanzi epistolari o in forma diaristica. Preferisco di norma una narrazione in terza persona e la prima persona solo in pochi casi.



6. Pioggia a catinelle: un libro che ti ha fatto piangere.

L'ultimo romanzo storico che ho letto: the Nightingale di Kristin Hannah (qui la recensione). Le lacrime erano inevitabili...

7. Pesce d'aprile! Un libro che ti ha colto di sorpresa o ti ha dato una bella fregatura!

Qua posso citare il già recensito Branchie di Niccolò Ammaniti (e parliamo pure di pesci...), dal quale mi aspettavo tutt'altro e che invece mi ha soltanto delusa e disgustata...

8. 21. Marzo: ci siamo! Cosa non vedi l'ora di leggere questa primavera?

Non faccio mai dei piani di lettura precisi, ma penso che andrò avanti con la serie della Torre Nera di Stephen King (sono a metà del secondo libro) e ho voglia di prendere in mano In altre parole di Jhumpa Lahiri, saggio sulla scrittura e sulla sua passione per la nostra lingua.

















9. Gita fuori porta: in quale libro ti piacerebbe fare una bella gita?

Forse tra i pomi fioriti dell'isola di Avalon, nella serie di Marion Zimmer Bradley o in qualunque romanzo ambientato in Giappone durante la fioritura dei fiori di ciliegio! In un romanzo di Kawabata magari, o Natsume Soseki...



10. tag time! Tocca a voi:

e chiunque abbia voglia di mettere via il cappotto!



lunedì 7 marzo 2016

Recensione #10: The Nightingale - Kristin Hannah

Con le nebbie e la neve che ci ha sorpreso in questa prima settimana di marzo mi metto a recensire un romanzo finito un po' di tempo fa e che mi ha tenuto sveglia fino a tarda notte...

Il romanzo in questione è The Nightingale di Kristin Hannah (2015), tradotto in italiano col titolo L'Usignolo e pubblicato da Mondadori a gennaio di quest'anno. (traduzione di Federica Garlaschelli)
Si tratta di un romanzo storico, vincitore del Goodreads Choice Award 2015 per la categoria 'Historical Fiction'.
L'autrice californiana in patria ha un enorme successo come scrittrice di romanzi d'amore e a sfondo storico (le sue copertine dalle tinte pastello dicono tutto...), e ha trionfato nelle classifiche con questo dramma familiare.
Dico da subito che per questo romanzo servono un bel po' di fazzoletti e una calda bevanda coccolante, perché le lacrime non mancheranno... E lo dico da lettrice non particolarmente emotiva.

In love we find out who we want to be.
In war we find out who we are.

Trama:
La storia inizia negli anni '90 negli Stati Uniti e un'anziana narratrice si trova a fare i conti con un passato che aveva messo in soffitta (letteralmente). Il suo racconto ci porta a Carriveau, un paesino nella provincia francese, dalle parti di Lyon nel 1940. Vianne Mauriac, insegnante, vive una pacifica vita assieme a suo marito Antoine e sua figlia, dopo aver superato un difficile passato di abbandoni ed esser stata costretta a crescere e diventare grande molto prima del previsto. Ha un difficile e praticamente inesistente rapporto con la sorella minore Isabelle, una diciottenne ribelle e indipendente che ha passato l'infanzia a scappare dalle varie scuole in cui venne mandata. Ma siamo agli albori di una guerra che tutti temono e la vita di Vianne viene sconvolta quando suo marito viene spedito al fronte e Isabelle si rifugia da lei. Gli anni della guerra cambieranno le due sorelle radicalmente e le metteranno di fronte a delle scelte impossibili.
Mentre la protettiva e timorosa Vianne aspetta il ritorno del marito e si sottomette ad ogni decisione impostale dall'esterno, fino ad accettare in casa un soldato nemico, Isabelle dichiara fin da subito che non resterà con le mani in mano e difenderà la sua nazione dall'invasione nazista a qualunque costo. La coraggiosa ragazza non ci penserà due volte ad unirsi alla resistenza e a mettere in pericolo la propria vita, e non solo, per la causa francese. 

Cosa ne penso:
Come dicevo prima, questo libro mi ha tenuta incollata alle pagine e l'ho terminato in una lunga nottata perché non riuscivo a dormire senza sapere come andava a finire. Ma ammetto anche, che è stato un piacere terminare la lettura e tornare al presente...
Per quanto sapessi già a cosa andavo incontro leggendo una storia ambientata in questo contesto storico, il dolore e il male che ci possono essere in questo mondo non finiscono mai di stupirmi e arrivo impreparata a certe scene, incredibili e purtroppo molto realistiche. Non mi è possibile mettermi nei panni di chi ha vissuto le atrocità e le barbarie della seconda guerra mondiale e una parte di me ne è egoisticamente contenta. Ho sofferto molto assieme a queste due donne spettacolari e a ogni pagina mi sentivo scendere sempre di più in un abisso dal quale solo la mia conoscenza della storia mi salvava. Avrei voluto comunicare con Vianne e Isabelle, per dire loro che la guerra sarebbe durata a lungo, sarebbe stata terribile, ma che sarebbe anche finita prima o poi. 
Kristin Hannah non ci risparmia nulla, gli orrori della guerra e la disperazione percepita sono ovunque, ma si concentra anche su degli aspetti apparentemente minori, ma vitali in una vita di provincia: la solidarietà con i compaesani che viene messa alla prova e infine distrutta dall'arrivo in paese dei tedeschi. La sfiducia totale nel prossimo che il loro sistema di spionaggio è riuscito a compiere, ma al contempo il coraggio e l'altruismo che sono riusciti a brillare nell'oscurità. 
La trama viene sviluppata in maniera molto avvincente e spesso imprevedibile da parte dell'autrice, ma lo stile di scrittura non mi ha fatto impazzire. Troppo descrittiva in momenti superflui (non mi interessa conoscere ogni singolo quadretto e vasetto presenti nel soggiorno di Vianne), tende spesso a entrare nella mente dei suoi personaggi e a offrirci i loro pensieri, confezionati come un melodramma, abusando un po' troppo delle domande retoriche. Capisco però che questo stile è affine al genere letterario al quale appartiene questo romanzo e al quale io non sono particolarmente avvezza. Ma le passioni e i sentimenti che la Hannah è riuscita a trasmettere sarebbero stati possibili anche senza queste intrusioni costanti nell'intimità dei pensieri di Vianne e Isabelle.

Consigliato a chi ama leggere storie di donne complesse e sfacettate, di guerra e orgoglio patriottico, di forza d'animo e naturalmente d'amore, capace di imprese impossibili.