giovedì 3 settembre 2015

Recensione #04 Camera Oscura - Simonetta Agnello Hornby

Questo è stato il mio approccio con questa autrice palermitana e purtroppo ha deluso le mie aspettative.
Il breve racconto rielabora in forma romanzata uno scambio di lettere tra Lewis Carroll, il notissimo autore di "Alice nel Paese delle Meraviglie" e alcune famiglie borghesi di Oxford durante gli anni '60 dell'Ottocento. L'autore, famosissimo già all'epoca, teneva una cattedra di matematica all'università ed era appassionato di fotografia. Per le famiglie che contavano di Oxford era un'onore far fotografare le proprie figlie dall'autore, nonostante l'ambigua situazione in cui si trovavano queste ragazzine. La scioltezza con cui i vittoriani si prestavano a queste sedute, lasciando le bambine da sole con Dodgson (nome vero del professore), al punto che venivano soprannominate le "piccole amiche" dell'autore, mi lascia davvero perplessa, in particolare poi considerando che dal 1867 l'autore inizio a ritrarre le bambine anche nude.
In questo racconto la Hornby rielabora la storia di una di queste bambine e il rapporto sviluppatosi con Dodgson, rapporto bruscamente interrotto dai genitori di lei e che la segnerà per il resto della sua vita. La ragazzina, infatuata dell'autore soffrirà per anni a causa di una mancata spiegazione per l'interruzione del rapporto.
Per quanto lo sfondo della vicenda e il suo protagonista siano davvero intriganti e inquietanti, trovo che questo racconto sia troppo breve, apra delle strade che non approfondisce e perda delle occasioni. (Un peccato ad esempio non narrare più in dettaglio i processi di produzioni delle fotografie, allora ancora in fase sperimentale e molto 'casalinga'). Il risultato è una storia apparentemente superficiale e un po' forzata, come a voler raccontare questa storia a tutti i costi, senza però avere un'idea precisa di cosa si vuole raccontare.
Spero davvero che l'autrice offra molto di più in altre sue opere.


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