mercoledì 2 maggio 2012

Recensione #02 La ragazza della torre - Cecilia Dart-Thornton

Finito il libro l'altra sera. La ragazza della torre di Cecilia Dart-Thornton. Un fantasy al femminile molto interessante, ma di lenta lettura. 

Trama: una povera creatura, dal viso sfregiato e senza alcuna memoria viene portata ad una delle Torri di interscambio del paese dove funge da servitore nell'ombra. Ma la voglia di libertà e la ricerca della propria identità saranno più forti di ogni umiliazione e una nave volante la condurrà verso una serie di avventure incredibili.

Non oso dire di più della trama per paura di spoiler, ma dirò qualcosa sul setting. Il mondo immaginario creato dall'autrice è un mondo medievaleggiante con impronte steam-punk, dove grandi vascelli solcano i cieli mossi da uno speciale metallo magnetico che viene respinto dal terreno. Allo stesso modo volano anche i cavalli. Inoltre l'autrice crea una fitta rete di storie e leggende raccontate in ogni dove attorno al focolare, che attinge dal folklore britannico e germanico per riadattarle al suo mondo. Questo però fa si che le storie, estirpate dal loro contesto originale qui suonino stranamente familiari ed estranee allo stesso tempo, e danno un'effetto patchwork che alla lunga stanca, soprattutto perché infarcite da una mole di nomi bizzarri che in combinazione con l'italiano suonano ancora più strani e mettono a dura prova la memoria del lettore. La storia fila soprattutto per la curiosità di scoprire cosa succede ai protagonisti, ma la lettura di per sé non è particolarmente piacevole. A questo punto, affezionata al personaggio principale, mi darò alla lettura del seguito, ma temo una delusione. 

Sì, un giorno andrò oltre la Torre e intraprenderò un viaggio alla ricerca di tre cose: un viso da mostrare al mondo senza vergogna, il mio nome e il mio passato. E non riposerò finché non le avrò trovate...

SPOILER ALERT!!

Mi sento di avvisare prima di continuare il commento:
La cosa forse più particolare del libro è il fatto che comincia con un essere che ha perso ogni cognizione di sè e del suo passato e una volta portato alla Torre, esso, e il lettore vengono indotti a credere che si tratti di un ragazzo. Per una buona metà del libro il personaggio parla di sè come un ragazzo e viene trattato come tale, mettendo quindi in discussione il titolo tradotto del libro,che invece indica il protagonista come una donna. In originale il titolo era The Ill-Made Mute, un titolo neutro dal punto di vista del genere, ma l'italiano non permette questa ambiguità lessicale e pretende una scelta di genere. Immagino che questa prima parte del libro in inglese filasse con una alto tasso di ambiguità sessuale che lasciava il lettore con molti dubbi. Quando poi il personaggio scopre di essere una donna la cosa sorprende il lettore ancora di più, perché si trova a dover rivedere ciò che ha letto fino a quel momento con occhi diversi. Devo ammettere che personalmente la scoperta è stata un'enorme delusione. Raramente ci si imbatte in un fantasy scritto da una donna che abbia però come protagonista un uomo, e mi viene in mente solo Ursula Le Guin al momento. Quindi ci speravo davvero, in un fantasy non per forza al femminile perché scritto da una donna. Tutto l'aspetto sentimentale, presente in buona parte del libro é intrigante, ma già visto. 
Chissà come sarà il seguito...

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